Lui & Lei
Il Fotografo Cap.11 – Frammenti

06.05.2025 |
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"A un certo punto si siede sul bracciolo del divano, allarga leggermente le gambe, inserisce la mano sotto la maglietta..."
Giovedì mattina. L’aria è limpida, tagliente, ma Marco ha la testa piena di nebbia. Le immagini del giorno prima lo inseguono da ore: l’uomo più giovane, la donna dal volto familiare, il silenzio inquietante al terzo piano.
Si piazza alla finestra con la reflex, come ogni giorno, ma stavolta non è solo curiosità. È ricerca. Passa in rassegna le finestre.
Al secondo piano tutto sembra tranquillo. Finché non la vede. Lei. Camicia bianca, pantaloni chiari, capelli raccolti. È la donna dell’altro giorno. Quella che scopava con l’uomo dell’appartamento dove una volta sedeva il vecchio col giornale.
Marco la osserva a lungo.
Si muove con sicurezza tra i colleghi. Parla, prende fascicoli, sorride. Nessun atteggiamento ambiguo, nessun nervosismo. Solo normalità. Ed è proprio quella che lo disturba di più.
Clic. Scatta qualche foto. Non per eccitazione, ma per documentare, perché se c’è una cosa che ha imparato, è che nulla è mai come sembra.
Nel primo pomeriggio, mentre scorre le inquadrature dell’ufficio, nota una scena leggera ma carica di tensione.
Due colleghi — già visti altre volte — parlano vicino alla macchina del caffè.
Uno dei due, il più giovane, ha la giacca appesa alla sedia e le maniche della camicia rimboccate. L’altro, più maturo, lo osserva con insistenza. Gli aggiusta la cravatta con un gesto troppo intimo per essere solo gentilezza. Lui arrossisce. Si toccano appena le dita.
Per pochi secondi restano così. Poi uno sussurra qualcosa e l’altro sorride. Non c’è sesso, c’è attesa e intimità non dichiarata.
Marco non scatta. Li guarda solo. È un momento troppo sottile per essere catturato. Ma resta impresso nella sua memoria.
Poco dopo, spostando l’obiettivo verso il quarto piano, nota un movimento veloce.
È la donna tatuata, quella che giorni prima aveva ricevuto una scopata rapida sul divano dal marito. Stavolta è sola.
Indossa solo una t-shirt grigia lunga fino alle cosce e un paio di calze a rete.
Sta parlando al telefono, cammina avanti e indietro in salotto.
A un certo punto si siede sul bracciolo del divano, allarga leggermente le gambe, inserisce la mano sotto la maglietta.
Marco la segue col mirino.
Non si sfila nulla. Ma i movimenti della mano sono chiari.
Si tocca lentamente, mentre con l’altra tiene ancora il telefono all’orecchio. Sorride. Dice qualcosa. Poi chiude la chiamata e continua a toccarsi, stavolta con entrambe le mani. Una scivola sotto le calze a rete. L’altra stringe il seno sotto il tessuto.
Si ferma solo quando qualcuno suona alla porta. Si sistema di corsa, scompare.
Marco rimane a fissare la finestra vuota, il cazzo duro sotto i pantaloncini.
Verso sera, nel cortile interno, nota un’ombra vicino ai bidoni.
Zoom.
È l’uomo del terzo piano.
Ha una scatola tra le mani. Si guarda attorno, la apre e la getta dentro il contenitore della carta.
Marco cerca di vedere meglio.
Dentro la scatola, per un istante, si vede qualcosa cadere: foto, cornici, una vecchia tazza sbeccata. Oggetti senza valore. O forse sì.
“Frammenti.”
È tutto quello che ha. Volti, gesti, pezzi sparsi. Qualcosa non torna. Ma lui è bravo a vedere ciò che gli altri ignorano.
E qualcosa, ne è certo, sta per venire a galla.
Continua nella sezione "Lui & Lei"...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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